Băile Felix (Romania), una piacevole sorpresa

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Autore: crigor

Sarà per il tipo di vacanza (una settimana alle terme a fine novembre), sarà per i prezzi economici, sarà per il paesaggio che faceva tanto Europa dell’est (quella vera). Sarà per questi o forse altri motivi ma il ricordo del notro viaggio in Romania è decisamente positivo.

Voliamo da Venezia a Timisoara scalo a Monaco di Baviera. Purtroppo nonostante esistano delle linee aeree low-cost che volano in Romania, non riusciamo a trovare niente di adatto alle nostre esigenze e dobbiamo quindi optare per la decisamente più costosa Lufthansa. A Timisoara ci viene a prendere in aeroporto l’amico Bogdan, che lavora a Radio Romania International e parla benissimo l’italiano, e assieme visitiamo il centro di questa città. La cosa che più mi colpisce è la cattedrale ortodossa (la prima chiesa di questo culto che mi sia capitato di vedere). Allo stesso tempo noto che la gente in queste zone si veste con lo stampino. I ragazzi come i discotecari nostrani e le ragazze come le discotecare nostrane! Timisoara è comunque una città molto carina, con edifici imponenti e una statua della lupa a rimarcare i legami con l’impero romano.

Ci fermiamo poche ore a Timisoara perché la nostra destinazione è più a nord, per l’esattezza a Baile Felix, una delle località di villeggiatura più amate e frequentate dalla popolazione locale. In macchina, quindi, veniamo accompagnati alla meta del nostro soggiorno. Passiamo per Arad e Oradea, ma soprattutto per la campagna rumena e talvolta sembra di ritrovarsi immersi nell’Italia rurale degli anni ’50, così come ben descritta da diversi film. In alcuni villaggi è un susseguirsi di donne con abiti tipici e uomini che rincasano con il badile appoggiato sulla spalla. Arriviamo con tutta tranquillità a Baile Felix e prendiamo possesso della nostra camera di albergo. Bogdan ci tornerà a prendere dopo una settimana abbandonandoci (si fa per dire) a noi stessi.

Baile Felix è una località termale. Frequentatissima in estate, si svuota nei mesi invernali. E questo è un bene per noi, visto che possiamo abbandonarci al relax più assoluto senza troppa gente attorno. Baile Felix si trova ai margini della Transilvania, e le selve che la circondano fanno, con un po’ d’immaginazione, venire in mente le vicende di Vlad III Tepes, principe di Valacchia (comunemente detto Dracula). Il paese è quanto di più simile allo stereotipo di Europa dell’Est si possa immaginare. Costruzioni dall’architettura sovietica si mescolano a vecchi edifici di inizio ‘900 e a hotels che pur rimodernati mantengono l’impronta del periodo di Ceausescu. Mi è piaciuta moltissimo la vecchia biblioteca della cittadina, con arredo in legno risalente a un bel po’ di decenni fa e, tra gli altri, ho apprezzato l’edificio che ospita la dismessa stazione ferroviaria. Nel parco, un po’ nascosta dagli alberi, una statua di una contadina con falce in una mano e spiga di grano dall’altra è evidentemente riuscita a sfuggire dalla rimozione dei simboli comunisti seguita alla morte del Conducator.

Nel nostro albergo il centro benessere è un po’ spoglio. In effetti gli interni sembrano quelli di un ospedale, ma i prezzi di massaggi, vasca idromassaggio, sauna e solarium sono talmente bassi che fanno superare qualsiasi riserva uno possa avere. Molto rilassante soprattutto quello che chiamano “masaj subacval”: immersa nella vasca, l’addetto al centro benessere massaggia tutto il corpo con un getto d’acqua talmente potente da spostare la pelle rispetto alla sua posizione naturale. Ci sono poi due piscine: una al coperto e l’altra esterna. Quella al coperto viene utilizzata soprattutto da chi deve eseguire terapie di riabilitazione, ma alla fine è sempre vuota e a noi serve di rifugio quando, nel weekend, la vasca esterna viene presa d’assalto da decine di persone che cercano qualche ora di relax. Terminato il fine settimana, ci restano ancora un paio di giorni pieni da goderci. La pace dei sensi la raggiungiamo alle 8 di mattina: prima di andare a fare colazione decidiamo di passare un’oretta nella vasca esterna completamente vuota. La temperatura esterna è fredda: non polare, ma comunque rigida. L’acqua calda termale della piscina emana vapori che circondano la piscina e quando ci immergiamo non possiamo non pensare ai nostri colleghi che in quel momento si stanno avviando al lavoro, e ci viene spontaneo un sorrisetto malizioso!

Tutto è bene quel che finisce bene, ma al ritorno abbiamo veramente rischiato che finisse male. Bogdan torna a prenderci la sera prima della partenza e passiamo la serata in un chiosco del paese a bere e mangiare qualcosa. Facciamo oltretutto conoscenza con una simpatica signora rom che conosce pure 2 parole in italiano (eviterò di riportarle… ). Il mattino della partenza facciamo colazione e montiamo in macchina. L’aereo è a mezzogiorno e qualcosa, 150 km. separano Baile Felix da Timisoara. Da noi in autostrada in un’ora e mezzo ci si arriverebbe. Ma qua la cosiddetta autostrada è l’equivalente di una nostra provinciale, trafficata, tanto che ci mettiamo tre ore e mezza per arrivare, presentandoci all’imbarco meno di 5 minuti prima della chiusura del check-in. Sarebbero bastati un paio di semafori rossi in più e addio volo. E invece questa volta ci siamo sentiti un po’ Gastone!

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