Il Serengeti è il parco più famoso della Tanzania, e con i suoi 15.000 chilometri quadrati è anche il più grande. Continuazione del kenyota Masai Mara, è caratterizzato da pianure erbose punteggiate da alberi di acacia dove leoni, gazzelle, elefanti, ippopotami, zebre, giraffe, scimmie e bisonti vivono la loro selvaggia esistenza da attori protagonisti.
L’annuale migrazione verso sud degli gnu, da ottobre a dicembre, fa arrivare al Serengeti visitatori da tutto il mondo, pronti a godersi più di un milione di animali in corsa. Il rombo degli zoccoli precede di qualche secondo una coltre di polvere rossa e la corsa solitamente si arresta per l’attraversamento di un ruscello, dove leoni e coccodrilli attendono il loro pasto annuale.
La migrazione delle gazzelle, invece, avviene nella stagione secca (da giugno a ottobre). In questo caso, però, la transumanza parte dalla zona sud del Serengeti, al confine con la riserva del Ngorongoro, in direzione delle fonti d’acqua ubicate nell’area centrale dove leoni, leopardi, ghepardi e iene sono artefici di lotte territoriali oltre che di feroci battute di caccia. In queste stesse aree, da dicembre a marzo, le zebre, gli elefanti e altri animali erbivori tornano per dare alla luce i propri cuccioli.
Nota: La migrazione annuale del Serengeti dipende in misura rilevante dal clima. Dopo le brevi piogge tra novembre e dicembre, molti animali partoriscono nelle pianure meridionali, al confine con la riserva del Ngorongoro. Le mandrie solitamente iniziano a migrare verso il lago Vittoria dopo le lunghe piogge (marzo-maggio) e giungono al corridoio occidentale poco dopo (giugno). La stagione secca (giugno-ottobre) è consigliata per vedere in genere gli animali nella parte settentrionale di Serengeti. A causa dell’altitudine del parco le notti sono spesso fredde.
Nel Serengeti, dunque, lo straordinario spettacolo della natura è in scena tutto l’anno. Ciò nonostante è buona cosa pianificare accuratamente il proprio safari per godersi al meglio i movimenti migratori ma anche e soprattutto le splendide aree naturalistiche. La pianura del Serengeti è infatti suddivisa in numerosi e bellissimi parchi nazionali da visitare: oltre al Parco Nazionale del Serengeti meritano anche la riserva naturale di Ngorongoro, la riserva keniota di Masai Mara, il Maswa Game Reserve, e le aree controllate di Loliondo, Grumeti e Ikorongo. Appartiene a quest’area anche il sito archeologico di Olduvai, dove sono avvenuti ritrovamenti di alcuni dei più antichi fossili di ominidi.
Dopo un’accurata pianificazione delle aree da visitare si dovrà pensare a dove pernottare: i campi tendati ed i piccoli lodges sono la soluzione migliore per chi desidera vivere la savana nel modo più autentico. Sono costituiti da grandi tende corredate da bagno, doccia con acqua calda ed elettricità fornita da pannelli solari. Rispetto ai grandi resort sono più costosi ma permettono di vivere al meglio le emozioni e le atmosfere tipiche dei safari.