Durata del Viaggio: 15 giorni, in auto dall’Italia.
Itinerario: Di cose da vedere ce ne sono parecchie, e abbiamo suddiviso il viaggio in 3 tappe: Cesky Krumlov, Olomouc, Kutna Hora. Ovviamente in cosi poco tempo abbiamo dovuto fare delle scelte, lasciando da parte diverse zone.
Alloggi: Tutti prenotati via internet dall’Italia. Una curiosità: pur essendo hotel di buona categoria, nessuno ha voluto caparre e nemmeno numeri di carte di credito come assicurazione.
Pagamenti: Tutti gli hotel da noi scelti accettavano il pagamento con carte di credito, ma diversi di quelli che avevamo contattato vogliono solo cash!! Per i prelievi in corone, ci siamo affidati ai tantissimi sportelli bancomat che accettano tutti la nostra fida Visa Electron.
Guide utilizzate: Rough (Ottima e con fin troppe notizie), Lonely Planet (Buona la parte tecnica, troppo scarna su tutto il resto), Guida Verde TCI (Globalmente piuttosto scarsina).
– “Dove andate quest’anno in vacanza…… ? ”
– “In Repubblica Ceca .”
– “Ah….. Praga! Gran bella città!! “.
– “Mah….. veramente non andiamo proprio a Praga….. ”
Questo, più o meno, è il dialogo che abbiamo avuto con amici, parenti, e tutti coloro che ci chiedevano informazioni sulla meta delle nostre vacanze estive.
Se avessimo compiuto un’analisi demoscopica, potremmo tranquillamente affermare che il 100% degli italiani contattati afferma che la Repubblica Ceca = Praga.
L’idea di visitare zone un po’ meno “battute” della capitale, ci è venuta dopo aver letto le centinaia e centinaia di recensioni e commenti su Praga, che viene definita bella e affascinante, ma anche estremamente caotica e piena di italiani, sopratutto durante il mese d’agosto.
Dalle poche informazioni raccolte sul web da chi ha visitato quelle zone, ed in base a quanto letto sulle guide, abbiamo stilato un percorso di massima, che toccasse i principali siti protetti dall’Unesco, oltre ad altre varianti che ci interessavano.
Poco prima di partire però, le tanti voci di gente che non conosceva minimamente la nostra destinazione hanno fatto insorgere anche a noi qualche dubbio sulla scelta fatta…..
Annotazioni
– Le zone da noi visitate si sono rivelate inaspettatamente verdi, ricchissime di fitte foreste, neanche fossimo sulle Alpi. Dolci colline, laghi e fiumi donano al paesaggio un aspetto molto rilassante e piacevole.
– Occorre fare molta attenzione all’orario di cena. Esiste un “punto di non ritorno” che varia da zona a zona, passato il quale, è inutile cercare, nessuno vi darà più da mangiare! Potrete solo riempirvi di birra! A Cesky Krumlov, si attesta intorno alle 22:00, ad Olomouc è anticipato vertiginosamente alle 19:45 (McDonald a parte), verso le 20:30 a Kutna Hora. In generale oltre le 23:00 è quasi tutto chiuso.
– Anche gli orari dei negozi nelle zone visitate sono molto particolari: oltre le 17:30 è difficile trovarne di aperti. Sabato aperti solo la mattina dalle 7:30 alle 10:30 / 11:00 al massimo, pomeriggio sempre chiusi. Domenica ovviamente chiusi.
– Costi: ad oggi (2008) in Repubblica Ceca non è ancora arrivato l’Euro, e la moneta locale è la Corona (cambio 24 corone = 1 euro ). Grazie al basso valore della valuta interna, alcune spese risultano molto convenienti. In particolare tutto il mangiare ha costi veramente ridicoli (con 400 corone, circa 16 euro, in birrerie “standard” abbiamo mangiato e bevuto a sazietà in 2 persone, in ristoranti di ottima qualità, abbiamo raggiunto le 1000 corone, 41 euro circa, in due, mancia compresa al cameriere). Conveniente la benzina (1,2 euro a litro) e i trasporti pubblici in genere. Invece prezzi di abbigliamento di marca o elettronica ci sono sembrati uguali, se non superiori ai nostri.
– Lingua Inglese: abbiamo trovato persone che parlavano inglese negli hotel e negli uffici di informazione turistica. Nei locali più piccoli (birrerie, etc…) capiscono a grandi linee, ma spesso rispondono in ceco. Abbiamo chiesto alcune volte informazioni a gente del luogo, e in un solo caso abbiamo trovato qualcuno che capisse e parlasse l’inglese. Comunque abbiamo trovato i cechi sempre disponibilissimi a farsi capire e ad aiutarci in qualsiasi modo.
– Lunedì quasi tutti i monumenti e i luoghi da visitare sono chiusi.
– Le autostrade sono poche, ed uniscono PLZEN a PRAGA, PRAGA con BRNO, BRNO con BRATISLAVA e BRNO con OLOMOUC. Quindi se dovete dirigervi al di fuori di questi itinerari dovrete viaggiare su strade comuni, che sono ben tenute, al pari di quelle italiane, ma comportano rallentamenti notevoli, a causa delle centinaia di piccoli paesini da attraversare dove sempre e comunque, il limite è tassativamente quello dei 50 km/h. Quindi fate bene i conti su quello che volete visitare, e cercate di raggrupparlo in zone vicine tra loro. Come in Austria, anche qui per poter circolare in autostrada occorre acquistare una Vignetta, della durata variabile, che deve essere applicata sul parabrezza.
– I lavori in corso sulle strade tradizionali: ci è capitato 3/4 giorni (su 15) di imbatterci in lavori in corso lungo le strade che dovevamo percorrere per arrivare a destinazione. è vero che erano strade secondarie, che il navigatore considerava per farci arrivare prima alla meta, ma non ci è mai capitato di vederci chiusi 5/7 km interi di strada (in entrambi i sensi!) perché la dovevano asfaltare!! Occhio perché’ le deviazioni segnate non sono sempre molto chiare, e a volte abbiamo dovuto percorrere parecchi chilometri in più’, solo per saltare il pezzo di strada chiusa, perdendo molto tempo!
– In Repubblica Ceca, anche nei castelli più’ famosi, non esistono Audio-guide e visite individuali. La visita del castello deve avvenire sempre in gruppo accompagnati da una guida in carne ed ossa. Quindi ci sono orari e tempi da rispettare, e nei luoghi più’ turistici è meglio prenotare se si vuole essere certi di poter entrare ad un orario stabilito. Visite in inglese solo nei castelli più’ importanti, altrimenti se vi va bene, verrete forniti di un opuscolo da restituire al termine della visita, nella vostra lingua o comunque in inglese.
Hotels
Romantick Garni Hotel (Cesky Krumlov): a 10 minuti a piedi dal centro del paese, in posizione tranquilla vicino al fiume, con parcheggio interno custodito (molto molto piccolo ), oppure esterno di fronte. Hotel molto intimo, poche camere, la nostra molto graziosa e pulita. Colazione a buffet discreta, non abbondantissima la parte “dolce”, in una piccola saletta staccata dalla struttura con le camere. Proprietari gentilissimi e carinissimi, Wifi in tutte le camere, e anche un PC per navigare 24h su 24h. C’è un frigobar disponibile per gli ospiti dove prelevare bevande, pagamento a fine soggiorno sulla fiducia (non essendo in camera!).
Voto: 7,5
Hotel Flora (Olomouc): in posizione perfetta, a 5 minuti a piedi dalla piazza centrale, passando attraverso i giardini che circondano il centro storico. Hotel di grandi dimensioni, adatto a meeting e convegni. Camera ampia e pulita, materassi discreti. A causa della grandezza dell’hotel, l’abbiamo trovato decisamente più rumoroso del precedente, sopratutto grazie ad una squadra / società sportiva composta da ragazzi molto molto caciaroni (di provenienza non Ceca). Colazione spettacolare, con buffet infinito di dolci e salato, veramente notevole! Wifi presente, ma un solo PC per navigare nella hall sembra un pò pochino.
Voto: 7,5
Hotel U Vlasskeho Dvora (Kutna Hora): posizione centralissima, nella piazza principale. Parcheggio auto per sole 5 vetture, da dividere con altri hotel: se si va fuori dal paese durante la giornata, è comunque facile trovare parcheggio la sera, visto che Kutna Hora si “svuota” di turisti verso le 18. Colazione a buffet con poco dolce e buona scelta di salato che preparano su richiesta. L’hotel ha una decina di camere, la nostra bella, pulita e spaziosa. Wifi presente. Al piano terra c’è anche la birreria/ristorante dell’hotel che a dir la verità’ abbiamo visto spesso vuota. Personale abbastanza distaccato.
Voto 7.
Diamo i voti al Viaggio
10 – 11 Agosto.
Dopo i 750 km che ci separano da Cesky krumlov, arriviamo in un bel pomeriggio di sole al nostro primo hotel. Durante il viaggio, da Linz a Cesky, il navigatore si imbanana e ci fa fare una strada forse più corta, ma sicuramente più tortuosa e lenta. Passiamo alcuni tipici paesini alpini incantevoli, poi la strada si restringe e prima del confine, si immerge nella folta Selva Boema, dove costeggia una caratteristica ferrovia prima di arrivare sulla strada principale per Cesky Krumlov. La sera siamo un pò cotti, stiamo un pò troppo in hotel a riposare, e alle 22:00 troviamo per miracolo un posto in centro che ci dia da mangiare. Cena ottima e un po’ pesantina, con tipiche portate ceche.
Cesky Krumlov: bella, bella, bella. Non a caso è la seconda meta più visitata in Repubblica Ceca dopo Praga, ed è soprannominata la “Perla della Boemia”. è un piccolo paese medievale che si snoda tra due anse del fiume Moldava, con il castello che domina dall’alto. è sicuramente il posto più turistico che abbiamo visitato, ci sono diversi negozietti di souvenir sparsi per il centro storico, ristoranti e birrerie. Si visita con calma in una giornata (senza interni del castello e musei!), ma è molto piacevole passeggiare per le vie del centro, alla ricerca di qualche bello scorcio sul fiume. I canoisti e le loro urla vi accompagneranno nella visita del paese, quasi foste ai bordi di una piscina. Molto molto bello anche il castello al quale si può accedere da diverse punti.
Voto: 9
12 Agosto.
Castelli intorno a Cesky Krumlov: intorno a Cesky Krumlov si trovano diversi castelli e fortezze (come un pò in tutta la Repubblica Ceca), alcuni più famosi, altri più isolati. Ognuno ha una sua visita guidata, diversi però meritano solo un’occhiata dall’esterno. Leggete una guida per avere un idea di cosa potrebbe piacervi di più. Quello di Hluboká nad Vltavou è probabilmente il più spettacolare e caotico, di color bianco cangiante, con un bel parco intorno. Per rilassarsi invece, ci si può spostare più a nord, verso il castello di Červená Lhota, le cui rosse mura si specchiano nelle acque di un bel lago circondato da foreste. Bello anche quello di Jindřichův Hradec (notevole la rotonda della musica color rosa), che si trova nel centro dell’omonimo paese affacciato su un lago. In posizione spettacolare più per le cartoline che da visitare, alla confluenza tra due fiumi, il castello di Zvíkov .
Voto: 7,5
13 Agosto.
Telc: è un piccolo capolavoro, con le sue case color pastello che si affacciano sulla grande piazza. Il suo castello e tutto il borgo circondato dall’acqua e da un bel parco dove rilassarsi lo rendono uno dei luoghi più incantevoli visitati in Repubblica Ceca. Veramente notevole. Ci sono negozietti e bancarelle, ma il paese non ci è sembrato ancora invaso dal turismo di massa. Assolutamente da non perdere !!
Voto: 9
Holasovice: iscritta nel patrimonio Unesco come altri luoghi della Repubblica Ceca, l’abbiamo visitata al tramonto, di ritorno da una giornata di visita. Si trova in un luogo piuttosto appartato, tra verdi colline e boschi dove corrono liberi diversi daini e cerbiatti. Deserta, l’abbiamo potuta ammirare forse meglio di altri. Però non ci ha particolarmente colpiti, sarà che il tutto si concentra in un’unica via su cui si affacciano tipiche e graziose casettine bianche, sarà’ che eravamo un po’ stanchi, ma non ci ha lasciato un ricordo molto particolare. Carina.
Voto: 6
14 Agosto
Trebonsko: è una zona particolare della Boemia, riserva naturale e patrimonio Unesco, situata nei dintorni della città di Trebon, che viene chiamata non a caso “Il Canada Ceco”. Concentrati in poche decine di chilometri quadrati, immersi in vaste foreste, si trovano circa 600 laghi e stagni per lo più creati artificialmente. Al di là dell’aspetto paesaggistico di notevole bellezza, il luogo è rifugio di diverse specie di uccelli e animali. In questi laghi, vengono allevate migliaia e migliaia di Carpe, il piatto tipico natalizio della Repubblica Ceca. Abbiamo abbandonato la strada principale e ci siamo addentrati nel cuore di questo territorio verso sera, per ammirarne ancor meglio la bellezza. Fermandosi sulle rive di qualche lago, basta attendere alcuni minuti per vedere guizzare dall’acqua enormi carpe….. è veramente buffo, nel silenzio in cui si è immersi, sentire i continui “Ploff ” dei tuffi dei pesci.
Voto : 7,5
15 – 16 Agosto.
Olomuc: è come una buona squadra di calcio, che vince senza individualità e fuoriclasse, ma grazie al collettivo. Infatti, al di fuori della stupenda colonna della trinità, non ha cose che ci abbiano lasciato a bocca aperta. Ma le due belle piazze del centro, il municipio con il particolare orologio astronomico, le chiese sparse un pò ovunque, i vicoletti nascosti, i parchi che la circondano e la poca affluenza di turisti la rendono molto armoniosa, e piacevole da visitare. Senza i musei, in una giornata la si gira tranquillamente, chiese comprese. Da Olomouc a Brno c’è una comoda autostrada che in circa mezz’ora collega le due città.
Voto: 7,5
17 Agosto.
Area Lednice – Valtice: sinceramente non ci ha fatto impazzire. Carini i due castelli, anche se in quello di Lednice non esistono manco i pannelli con spiegazioni in inglese nelle varie stanze, e la visita il giorno in cui siamo andati era solo in lingua Ceca. Il parco che collega i due castelli è immenso, e più che a piedi va girato in bicicletta. Ci è sembrata una meta frequentata dai cechi per la classica uscita domenicale, con tanto di venditori di gelato con carriolino, e bimbi che giocano nei prati. A Valtice abbiamo trovato una tipica sagra paesana, con gli abitanti in costume tradizionale che ballavano al suono di un’orchestrina.
Voto: 6,5
18 Agosto.
Carso Moravo e Grotte Punkevny: partiamo di buon mattino da Olomouc, abbiamo prenotato la visita alle grotte dall’Italia via email alle 14:30, e vorremmo dare un’ occhiata anche al paesaggio del Carso Moravo. Purtroppo oggi è la giornata in cui ci becchiamo gli “asfaltatori stradali” che ci occupano un tratto per noi, anzi x il navigatore, di fondamentale importanza per raggiungere le grotte. Perdiamo 1 ora di tempo a girare intorno a ‘sto pezzo di strada, salendo e scendendo le colline morave. Il paesaggio è bello, la giornata è soleggiata, ma la perdita di tempo non ce la fa godere appieno. Riusciamo comunque ad arrivare a Mlyn alle 12:30, giusto in tempo per parcheggiare e riposarci un po’. La strada finisce in una valle molto stretta e boscosa, dove si trova il centro informazioni e la biglietteria. Da qui a piedi o con uno sgangherato trenino si percorre 1 km circa di strada per arrivare all’entrata delle grotte. Scambiamo alla biglietteria la nostra prenotazione, e prendiamo i biglietti cumulativi sia per il treno che per la funivia che sale sulla sommità dell’abisso macocha (sicuramente da evitare, non ne vale la pena). C’è un sacco di gente, il posto è tra i più conosciuti della nazione. Entriamo puntuali. La visita dura circa 1 ora, ed è particolare perché per mezz’ora viene fatta nel modo tradizionale, a piedi. D’improvviso, dopo il buio delle grotte, una luce abbagliante: sbuchiamo nel punto più profondo dell’abisso di Macocha, spettacolare. Si tratta di una grotta come quelle viste prima, la cui volta è però crollata tempo addietro, dando origine ad una spettacolare voragine, ricoperta di verdissimi muschi e piante. Da qui, si rientra sottoterra per arrivare ad un molo dove saliamo su barche elettriche da 20 posti, per completare la visita navigando il fiume sotterraneo. Il tragitto è suggestivo, spesso c’è da sdraiarsi perché il soffitto è bassissimo, ed essendoci un pò di traffico, è facile incappare in un frontale con un’altra barca (come capitato a noi), comunque niente di pericoloso. A metà del fiume, la barca attracca per visitare un’altra parte di grotte, e poi si riprende sino all’uscita. Chi ha visitato Frasassi, troverà un pò deludenti le formazioni calcaree che si vedono qui, ma la visita nel complesso colpisce, grazie alla varietà’ degli ambienti e delle cose che si vedono. Quando usciamo, ci dirigiamo verso la funivia poco più avanti, che porta in cima all’abisso Macocha. La vista però non è granché’, molto più spettacolare dal basso! Ci gustiamo un ottimo Magnum visto che fa caldino, e ci apprestiamo a rientrare verso l’auto.
Voto : 8
Castello di Pernstein: terminata la visita alle grotte, siccome sono le 16:30 ed il sole splende alto, decidiamo di fare una capatina al castello di Pernstein , che si trova a una quarantina di chilometri da li’. Il tragitto si rivela molto bello paesaggisticamente, scavalchiamo diverse valli passando attraverso foreste bellissime, ma le strade sono pessime, e i tempi si allungano. Arriviamo al castello e lo vediamo dall’esterno. è tra i più belli, sia per la posizione molto isolata, che per la struttura: il classico castello medievale da film dell’orrore, immaginandocelo in una notte buia con lampi e fulmini mette i brividi! Nessun turista in giro, tutto è chiuso.
Voto : 8
Ci accorgiamo che sono le 19:00… tardissimo!! Non riusciremo mai ad arrivare ad Olomouc per trovare un locale aperto dove mangiare! Giriamo per un’ora su stradine secondarie in mezzo al nulla, finché non arriviamo sulla statale principale. Ci fermiamo al primo paese di una certa dimensione, Boskovice, e cerchiamo i ristoranti nelle vicinanze, affidandoci completamente al caso. Finiamo in una birreria old-style, i cui proprietari sono appassionati d’auto d’epoca. Alcuni ragazzi bevono ai tavoli all’esterno. Scopriamo che fanno pure la pizza, e per curiosità ordiniamo anche 2 gnocchini semplici oltre ai piatti principali. Consumiamo quella che sarà la nostra miglior cena di tutta la vacanza, spendendo meno di tutte le altre volte! Spettacolo! Ripartiamo alla volta di Olomouc sazi e soddisfatti.
19 Agosto.
L’ultimo giorno disponibile ad Olomouc, lo sfruttiamo per andare a visitare la zona orientale confinante con la Slovacchia, dove si trovano ancora resti della cultura valacca in Repubblica Ceca. I valacchi sono un popolo particolare, si erano creati un loro stato autonomo, ovviamente mai riconosciuto dalle istituzioni, e avevano coniato una propria moneta.
Stramberk e le chiese di legno: La giornata è splendida, cielo azzurrissimo e sole bello caldo. Lasciata l’autostrada verso Ostrava, ci addentriamo per alcuni chilometri verso la valle di Stramberk. La zona è verdissima. In breve arriviamo al paese che si trova arroccato su una collina. Non vediamo parcheggi a pagamento come negli altri posti visitati, e troviamo immediatamente un posto dove lasciare l’auto, all’ombra di diverse piante. Si sta bene, e l’aria profuma di resina. Mentre passeggiamo verso il centro, notiamo già’ le prime costruzioni in legno…. ce ne sono tantissime, e tutte abitate. La piazza del paese è deliziosa, tutta circondata da case dalle facciate dipinte, con un bel giardino al centro. Intorno ci sono birrerie, qualche negozietto, un museo e un forno che vende i tipici dolci del paese, le “Štramberské uší” cioè le “Orecchie di Stramberk”, fatte con un impasto a base di cannella. L’odore è intenso e si sparge per tutta la piazza. Il paese è dominato dalla scenografica torre in legno, alla quale ci si arriva percorrendo un comodo sentiero. Pochi turisti in giro, tutto molto tranquillo. Prendiamo due succhi di frutta e ci rilassiamo un po’ su una panchina mentre leggiamo cosa dice la guida. Le tipiche chiese in legno non sono in questo paese, ce ne sono una decina, ma sono sparse un pò ovunque. La Rough dà qualche indicazione in più su quali siano le più belle, e partiamo verso quella di Guty. Ci arriviamo in circa mezz’ora d’auto. O meglio, arriviamo al paese, perché della chiesa non v’è traccia. C’è solo un cimitero ed alcune case. Chiediamo ad un cicloturista ceco, molto gentile, che però non sa una parola d’inglese. Capisce cosa cerchiamo, e a gesti ci indirizza. Non ci abbiamo capito un granché, e dopo dieci minuti, riproviamo a chiedere ad una signora. Anche lei non sa nulla d’inglese, ma grazie ad una biro e ad un foglio di carta, ci indica esattamente dove trovarla. Finalmente dopo 5 minuti, fuori dal paese in mezzo ad un bosco, giungiamo alla meta! La chiesa è come me l’aspettavo, immersa nel verde e nel silenzio del bosco. I raggi del sole che filtrano dagli alberi la illuminano leggermente. Il cancello che le gira intorno è aperto, ed entriamo. Purtroppo l’interno è chiuso, c’è un numero di cellulare da chiamare, probabilmente per farsi aprire la porta, ma è tutto scritto in ceco, e desistiamo dal provare a chiamare, probabilmente nessuno capirebbe.
Voto : 8,5
20 Agosto.
Ultima spettacolare colazione ad Olomouc, la giornata è grigia ed invoglia a mangiare alimenti energetici… bisogna approfittarne, tanta roba cosi’ forse non la troveremo nel prossimo hotel.
Abbiamo circa 200 km da percorrere, non sarà un trasferimento lungo questa volta. Comunque abbiamo un’importante deviazione lungo la strada, verso la
Chiesa di S. Giovanni Nepomuceno: si trova a Žd´ár nad Sázavou, circa 40 km dall’uscita dell’autostrada Praga – Brno. La zona paesaggisticamente non dice granché, ed il tempo grigio non aiuta più’ di tanto. Arriviamo seguendo i cartelli stradali, il posto è ben segnalato, meta di molti pellegrinaggi. Parcheggiamo ai piedi della collina, c’è solo un’altra Skoda vecchissima. Saliamo pian piano lasciando in auto tutti i bagagli. Tira un fastidioso vento. L’entrata della chiesa è sormontata da un vistoso stemma di una stella dorata a 5 punte. Sarà quello il tema ricorrente: è a forma di stella la chiesa, le mura che la circondano, le vetrate, gli stemmi sopra le porte, e tanti altri particolari all’interno. Arriviamo x la pausa pranzo, dobbiamo attendere 1 oretta prima che arrivino le guide e possiamo pagare i biglietti per entrare. La guida parla ovviamente solo il ceco, e siccome siamo in 10 turisti tutti stranieri (italiani, francesi, tedeschi) ci consegnano dei pratici fogli che descrivono in maniera dettagliata la chiesa (non c’è l’italiano, solo tedesco, francese e inglese). Opera di Giovanni Santini è un piccolo capolavoro, assolutamente da non perdere, giustamente inserita tra i monumenti patrimonio dell’umanità.
Voto: 8,5.
Terminata la visita, ci mangiamo qualche biscotto che avevamo con noi e poi ripartiamo verso Kutna Hora dove arriviamo a metà pomeriggio. Qui c’è più’ caldo, e addirittura spunta il sole. Troviamo la via per raggiungere l’hotel solo grazie al navigatore, siccome è in pieno centro, con un sacco di sensi unici. Gran fortuna, ci becchiamo anche il parcheggio comodo per scaricare, e dopo esserci registrati, saliamo a riposare un pò in camera.
21 Agosto.
Il piano iniziale prevedeva una capatina verso la zona di Cesky Ray, il “Paradiso Boemo”, ma siamo stanchi, le previsioni meteo sono incerte, e non abbiamo voglia di riprendere l’auto. Sfrutteremo la giornata per visitare bene Kutna Hora e rilassarci un po’!
Kutna Hora: per vederla bene bene senza fretta, visitando musei ed attrazioni varie, servono un paio di giorni, o comunque una giornata e mezzo. Altrimenti senza visite particolareggiate in una giornata si vede tutto. Se non avete problemi cardiaci e non soffrite di claustrofobia, vi consigliamo di iniziare la visita dal Museo dell’Argento (occhio che c’è sempre molta gente!), dove abbiamo prenotato una delle tante visite guidate (in lingua ceca, con fogli scritti in italiano) della durata di 1 ora circa che sono suddivise in 2 parti: nella prima ci hanno fatto vedere gli strumenti usati dai minatori e come e dove lavoravano, mentre nella seconda parte, una volta indossati grembiuli bianchi, elmetti protettivi e torce elettriche, ci hanno fatto visitare i resti dell’unica miniera d’argento rimasta agibile nella città’. Non vedrete nulla di incredibile, ma la visita serve per immedesimarsi in uno di quelle persone che lavoravano tempi addietro nelle tante miniere da cui si estraeva l’argento per coniare le monete di mezza Europa. Si sta sotto per mezz’ora circa, ma sembra un’eternità. Il cunicolo pian piano si restringe, l’acqua gocciola copiosa dalla roccia sopra le nostre teste, e pian piano ci si trova a strisciare attorno alle pareti con la schiena abbassata. Brutta sensazione, non faremo mai gli speleologi! Una volta usciti all’aria aperta dall’altra parte della città, verrete fotografati dalle decine di turisti sorridenti vedendovi tutti belli agghindati mentre rientrate al museo. L’ argento e le sue miniere sono il punto centrale della storia di Kutna Hora. Tutto ciò che vedrete, in un modo o nell’altro, ricondurrà lì. Dalla stupenda e grandiosa cattedrale di S. Barbora (protettrice dei minatori) al Cortile Italiano, dalla fontana Kamenna Kasna agli scorci che potrete ammirare camminando senza meta per il centro storico. Senza dimenticare il macabro ossario di Sedlec, appena fuori dal centro cittadino, fatto costruire nel luogo dove un abate di ritorno da Gerusalemme, lasciò cadere una manciata di terra prelevata dal Golgota. Da quel momento, tutti i nobili del luogo vollero essere sepolti li’ per essere sicuri di avere la vita eterna. Ma l’arrivo della peste portò migliaia di vittime, e il numero di ossa accumulate era divenuto ingestibile, tanto che se ne dovettero ammassare un gran numero in un magazzino accanto alla chiesa. Fino a quando vennero trovate da un falegname di nome Frantisek Rint, che ebbe l’idea di utilizzarle per comporre ornamenti ed altro nella cripta dell’ossario. A prima vista molto macabro, in realtà il lavoro che Rint (che ha pure firmato la sua opera ad una delle pareti, ovviamente usando ossa) vuole mandare un messaggio ben più profondo. Imperdibile.
Voto: 8,5
22 Agosto.
Castello di Konopiste: il tempo non è proprio malaccio, fa caldo ed il cielo è semi coperto, e ne approfittiamo per dirigerci verso l’unico castello che, prima di partire, ci aveva risposto via email dicendo che era possibile visitarlo con audio-guide in italiano. In un oretta arriviamo al gigantesco parcheggio ai piedi dello Zamek: è uno dei più visitati del paese, e si vede. è ancora presto e troviamo tranquillamente posto. C’è una lunga fila di bancarelle che vendono un sacco di souvenir tipici, oltre ad un paio di bar, al trenino e alla carrozza che portano in giro la gente. Ci rendiamo conto di essere molto vicini a Praga, la zona è nettamente più sfruttata turisticamente degli altri luoghi visitati sinora. Percorriamo il breve sentiero che sale al castello. Da fuori non dice un granché. Nel fossato che lo circonda c’è un orso che fa tanta tristezza, come quelli visti a Cesky Krumlov. Entriamo nella biglietteria. Sono molto attrezzati, un pannello LCD stile aeroporto elenca le visite in programma e l’orario di partenza. Di audio-guide neanche l’ombra….. chissà cosa avranno capito nell’email, ma comunque vediamo la bandierina bianca rossa e verde tra le visite in programma e la prenotiamo; nell’attesa andiamo a fare due passi. Qui gli italiani ci sono, e si sentono come al solito. Facciamo due passi nel bosco che circonda il castello, poi rientriamo nell’ampio cortile e ci sediamo su una panchina. D’un tratto un ragazzo dai capelli lunghi tinti di giallo e rosso, con una decina di orecchini, anelli e braccialetti di ogni tipo, esce da una porta laterale e si piazza in mezzo urlando: “Italiani ??? Italiani ?? “. Attendiamo un attimo. “Si farà pur avanti qualcuno… ” penso tra me. “Italiani… ???”. Ci alziamo e alzando la mano presentiamo i biglietti. Siamo soli. Il ragazzo sorride e ci fa strada verso la porta d’ingresso. Notiamo che ha allacciato alla vita uno strano marsupio. Arrivati nel primo corridoio, la guida si ferma. Schiaccia un pulsante sul marsupio, e parte una musica a tutto volume, che pian piano si abbassa lasciando spazio ad una voce che dice : “Benvenuti al castello di Konopiste…”. Ecco dov’era l’audio-guida… non propriamente come la intendevamo noi, ma è pur sempre qualcosa. La visita comunque è molto gratificante, gli interni sono molto belli, tutti ben arredati e molto interessanti. Alla fine scopriamo che la nostra guida, molto gentile, di italiano non sa una parola, idem per inglese e francese, per cui chiediamo informazioni a gesti su altre cose che ci interessano prima che la visita si concluda. è uscito il sole, e fa un gran caldo. Andiamo a visitare il roseto e il giardino che sta dietro al castello, e poi torniamo nel cortile dove c’è una specie di bar, per prendere qualcosa di fresco. Mi pappo 2 magnum e ci riposiamo un pò, mentre un gruppone di italiani con guida ceca al seguito invadono Konopiste. Dopo alcuni minuti alcuni di loro partono con imprecazioni all’indirizzo della loro guida, quando scoprono che dovranno attendere un pò prima di entrare, perché c’è già un altro gruppo in visita. Uno di loro, un signore tranquillo, si siede accanto a me, e gli domando in italiano da dove venivano. Un pò sorpreso (ma dai ??? eh eh, qui in pratica son solo italiani) ci racconta che stanno in hotel a Praga, che sono usciti per un’escursione in giornata. Ieri sono stati a Karlstein, ma a lui, appassionato di antiquariato, non è piaciuto per niente, in quanto gli interni sono piuttosto anonimi e spogli. Buono a sapersi, vorrà dire che lo vedremo soltanto dall’esterno. Lo ringraziamo per le informazioni e lo salutiamo lasciandolo alla visita.
Voto : 8,5
23 Agosto.
Castelli di Sternberk, Karlstein e Krivoklat: l’ultimo giorno, col tempo imbronciato ma ancora asciutto, lo dedichiamo ad un veloce tour dei castelli intorno a Praga. La vista di Sternberk dalla strada è indubbiamente di grande impatto. Una fortezza maestosa che si erge in una valle verdissima su uno sperone di roccia, merita sicuramente una sosta e qualche foto. Non tanti turisti in giro. Da qui ci avviamo verso Karlstein. Le belle e solitarie valli che attraversiamo non lasciano presagire quello che ci troveremo di fronte al nostro arrivo. Mamma mia…. sembra di essere a Roma! Che macello di gente, ovunque si sente solo parlare in dialetto romano. Una lunga strada piena di negozi, locali e hotel risale verso il castello. Noi per fortuna, non arrivando dalla strada principale, parcheggiamo senza pagare una corona ai bordi di una stradina di montagna, a fianco di una pensioncina dietro la roccia su cui si erge il castello. Da qui proseguiamo e in 5 minuti siamo all’inferno. Addirittura i negozianti che parlano in italiano, in romano!!! Ma non si può…..! Incredibile… c’è addirittura il discount dei souvenir…. Scatoloni pieni di cianfrusaglie fabbricate in Cina o chissà dove, e comitive di italiani intenti a comprare questo o quello!!! Terribile!! Non fraintendeteci, non ce l’abbiamo coi romani…… ci saranno stati italiani di altre regioni, ma si sentivano soltanto loro. Il cielo migliora, e addirittura esce un pò di sole. Decidiamo di risalire verso il castello, almeno per vederlo un pò più da vicino. In effetti è molto scenografico. C’è da sperare che dentro non sia cosi’ deludente come ci aveva descritto quel turista italiano. Comunque di sto casino ne abbiamo già abbastanza, velocemente ritorniamo verso l’auto, e prima di rientrare in hotel facciamo una capatina al castello di Krivoklat che dista solo 25 km. Questa deviazione ci permette di attraversare le colline del Krivoklasto, dove ci fermiamo per alcune foto ai bei panorami. Arriviamo al piccolo borgo di Krivoklat, lo troviamo molto meno caotico di Karlstein, anche a causa della sua posizione isolata, in una stretta valle circondato da boschi. Riprendiamo la strada per Kutna Hora passando per l’ampia ma trafficatissima tangenziale di Praga.
Voto : 7.
Conclusioni
Tutto sommato, la Repubblica Ceca ci ha fatto un’ottima impressione. Non abbiamo trovato un paese arretrato rispetto all’Italia, tenendo conto che abbiamo visitato zone fuori dalle rotte turistiche principali, anzi sotto certi punti di vista direi ci sia pure da imparare qualcosa. I dubbi che prima della partenza ci erano venuti, sono stati definitivamente fugati.
Sapevamo che non avremmo incontrato paesaggi spettacolari da lasciarci a bocca aperta, ma comunque il paese è ricchissimo di foreste e di laghi, che sono un piacevole diversivo alla visita pura e semplice di una città’ o di un castello.
La gente locale è sempre stata cortese e disponibile.
Unendo a tutto questo i favorevoli prezzi per dormire e mangiare, crediamo che sia una vacanza da consigliare caldamente a chi vuole scoprire angoli ancora poco conosciuti della Repubblica Ceca.
2 commenti
Sono di origine ceca, Olomouc è la mia città e leggendo cosa avete scritto sulla mia città mi sento di scrivervi.
Orologio in piazza, insieme a orologio che si trova a Praga sono unici in Europa. Poi nella citta di Olomouc si trova anche il più grande organo in Europa.
Giardini come li chiamate – ogni anno la conosciuta FLORA Olomouc.
I musei ce ne sono 2.
La prossima volta, se ci sarà, vi consiglio castello BOUZOV, vicino Olomouc, da non perdere assolutamente.
Riquardo il cibo vi consiglio di buttarci nella cucina ceca, ne vale la pena e sicuramente meglio che i buffet in albergo.
Saluti, Jana.
Ciao Jana, viste le tue origini ti volevo chiedere se mi potevi consigliare qlc città da vedere oltre Praga. vorrei partire a gennaio dopo le feste e nel mio itinerario tutto ancora da definire per ora ho messo: Praga, Cesky Krumlov, Brno, Mikulov, Lednice e Olomouc. il tutto fatto in una decina giorni! ke ne pensi?