L’Egitto, seppur con una forte impronta moderata, è un paese mussulmano: il suo popolo deve, quindi rispettare precise regole di comportamento che non sono obbligatorie per i turisti, ma che è sempre utile sapere. Sarebbe buona norma, nei luoghi pubblici, indossare vestiti o pantaloni lunghi e camicie che coprano le braccia. E’ obbligo, come succede anche nelle chiese cristiane, visitare le moschee con un abbigliamento serio. Quando si scattano fotografie, è meglio evitare di riprendere le persone, perché l’Islam proibisce la riproduzione di esseri umani. Non è educato consumare bevande alcoliche per strada perché il Corano lo proibisce. Soprattutto durante il Ramadan, è cattiva educazione consumare bibite, cibi e fumare sigarette in pubblico durante il giorno. Può inoltre capitare di vedere coppie di uomini passeggiare mano nella mano: questo è un uso egiziano che simboleggia amicizia.
Anche qua, in particolar modo per le località turistiche del Mar Rosso, usi e costumi locali sono alquanto opinabili. Le persone saranno felicissime di scattare qualche foto con voi (chiedendovi spesso qualche Euro), il loro linguaggio sarà colorito da varie espressioni italiane non certamente educate, ed anche il sentimento e la pratica religiosa rimarranno quasi impercettibili.
Una nota particolare va certamente prestata all’arte della contrattazione. In qualsiasi bazar o mercato verrete letteralmente presi per le braccia e trascinati all’interno dei negozi con la solita scusante di un infuso di karkadé o menta. L’abilità egiziana dell’arte oratoria (vi parleranno un corretto italiano e spesso numerosi dialetti) farà in modo che dopo sittante attenzioni vi sentiate in dovere di acquistare ciò che il negozio vende. E così spesso va a finire. Dal ciondolo con lo scarabeo, ai papiri, dall’olio profumato al narghilé (la tipica pipa ad acqua).
Spesso tale comportamento potrà infastidirvi e l’insistenza all’acquisto può davvero creare una sorta di esaurimento. Inutile dire che il borbottare in continuazione o l’assumere atteggiamenti di profondo fastidio è di cattivo gusto e poco educato. Se proprio una serata al mercato di Sharm vi infastidirà oltremodo, conviene semplicemente non tornarci ed acquistare in hotel da anonimi ed educatissimi negozianti. Gli egiziani, come molte altre popolazioni mediorientali, provano un profondo gusto per la contrattazione e ciò che a noi può davvero sembrare fastidioso per loro è un normalissimo modo di essere.
Va detto infine che i prezzi vengono mediamente caricati di un 50% e su tale rapporto verrà condotta la contrattazione. L’illudersi di essersi portati a casa, dopo una contrattazione a nostro favore, un oggetto ad un prezzo stracciato è il fine ultimo del venditore egiziano. Il venditore avrà sempre e comunque modo di vendervi l’oggetto al prezzo da lui pensato e spesso vi distrarrà regalandovi collanine di argento (che non è mai argento) o qualche altra cianfrusaglia che, anche in questo caso, ha per lui pochissimo valore.
Sempre, in Egitto, viene chiesto il bakschich, la mancia, per ottenere un miglior servizio.
Situazione sanitaria
La situazione sanitaria in Egitto è discreta e nella maggiori località turistiche sono situate grandi strutture ospedaliere paragonabili a quelle europee, al contrario di quelle del resto del Paese. In ogni caso, è prudente informarsi bene prima del viaggio e consigliabile stipulare un’assicurazione sanitaria che preveda la copertura delle spese mediche e il rimpatrio aereo sanitario (cosa che qualsiasi tour operators, in caso di viaggio organizzato, include sempre).
I casi di epatite sono diffusissimi in tutto il Paese, perciò si consiglia di pulire bene frutta e verdura, prestare attenzione ai cibi non cotti e, se possibile, evitarli, e di bere solo acqua minerale senza ghiaccio.
Si consigliano, previo parere medico, le vaccinazioni contro: epatite A e B, rabbia, tetano, febbre tifoide, morbillo, poliomielite e quelle contro la leishmaniosi, filariosi, Rift Valley fever. Infine, è altamente sconsigliato bagnarsi in acque dolci per evitare di contrarre la bilarziosi.
Va detto comunque che chi soggiorna in Egitto, ed in particolare sul Mar Rosso, non deve preoccuparsi troppo. Gli standard degli hotels e dei resorts sono spesso di gran lunga migliori rispetto ai loro concorrenti europei. Le condizioni igieniche sono più che buone e si può tranquillamente consumare verdura e frutta crude o lavarsi i denti sciacquandosi con l’acqua dei rubinetti nelle stanze. L’acqua dei resort viene per la maggior parte dissalata e filtrata e, come in altri luoghi del mondo, l’unico inconveniente è quello di un sottofondo salmastro all’assaggio.
Va invece prestata molta attenzione al tempo di esposizione solare. Una piccola dissenteria del viaggiatore è sicuramente il male minore rispetto ad una grave scottatura solare. Il sole egiziano, pur non essendo un sole equatoriale, è comunque molto forte. L’assenza di sistemi nuvolosi e l’aridità dell’aria possono creare disidratazioni più o meno gravi. Un FP 20 è il minimo consigliabile anche per le pelli scure mentre per le nuotate di snorkeling è utile indossare una maglietta scura per fare in modo di proteggere la schiena.