Il mio viaggio in Turchia dell’estate 1997

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Autore: oissela

La Turchia è una terra piena di tradizioni, misteri e contrasti. E’ un Paese ricco di cultura ma anche di bellezze paesaggistiche. Dalle coste mediterranee, così simili a quelle delle isole greche, si passa in poche centinaia di chilometri ai desolati altipiani anatolici, preludio delle sterminate steppe asiatiche dove Ittiti, Persiani, Greci, Romani, Bizantini e Musulmani hanno lasciato impronte più o meno durevoli. Ciò che mi ha più affascinato di questo viaggio è stato l’attraversamento dell’altopiano anatolico con i suoi villaggi e caravanserragli diroccati nella roccia. La bellezza inaspettata di questi paesaggi magici consente d’addentrarsi nel vivo delle tradizioni popolari turche e di entrare in contatto con l’autentica civiltà contadina di questo affascinante Paese. Un’emozione unica e indimenticabile!

ISTANBUL

Istanbul è una città dove basta attraversare un ponte o prendere un battello per passare da Occidente a Oriente, una città segnata da un storia millenaria, una metropoli affascinante, cosmopolita, caotica e straordinaria. Di questa immensa città affascina sicuramente il suo essere poco europea e poco asiatica, un po’ mussulmana e un po’ ortodossa, lanciata verso il mare ma ben salda ai due continenti su cui si estende. Istanbul è oggi in declino rispetto ai gloriosi e fiorenti anni ormai lontani, è un città dove i suoi abitanti combattono ogni giorno una dura lotta per sopravvivere, e bisogna fare uno sforzo (come visitatori) per associare la città-monumento a quella reale, perché tutta la storia passata sembra estranea a ciò che appare oggi.

Istanbul è decisamente affacciata sull’acqua, sulle rive del mar di Marmara, le sponde del Corno d’Oro e lungo lo stretto del Bosforo. A Sultanahmet, la città vecchia al centro di questi tre corsi d’acqua, si trovano le meraviglie di Istanbul. Iniziamo con il Kapali Çarsi, il Gran Bazar coperto tra i più grandi del mondo. E’ una vera e propria città nella città, con le sue stradine, le sue piazze cinte da colonnati, le sue 18 porte d’accesso, le cinque moschee e le numerose fontane. Più a est, verso il mar di Marmara, svetta maestoso uno dei più grandi esempi di arte bizantina rimasti: la basilica di Santa Sofia. Costruita nel 360 da Giustiniano come monumento alla cristianità, dopo la conquista di Costantinopoli è stata trasformata in moschea con la semplice aggiunta di quattro minareti. Di fronte a Santa Sofia s’impianta saldamente la Moschea Blu, coi suoi sei minareti quasi a voler primeggiare in una magica gara di proporzioni e grandezza. A due passi da qui svettano imponenti gli obelischi dell’antico ippodromo che, lungo 400 metri e largo 120, ricorda nelle forme il Circo Massimo di Roma. Più a nord, circondato da un grande parco, sorge solenne il palazzo di Topkapi, che custodisce la favolosa storia dei sultani, con i loro fasti dorati e i preziosi tesori. Poco lontano da qui meritano una visita la moschea di Solimano, la grandiosa cisterna sotterranea dello Yerebatan Sarayi (costruita anch’essa da Giustiniano per dissetare la città nei periodi di penuria d’acqua) e l’antico acquedotto. Dall’altra parte del Corno d’Oro la prima cosa che si nota è la tozza Torre di Galata. Costruita dai Genovesi, dà il nome anche al celebre ponte che gli sta di fronte. Ed è proprio qui il vero centro pulsante di Istanbul: il ponte di Galata, variopinto, chiassoso, affollato di venditori e pescatori che vendono pesce fritto pescato nelle acque inquinate dello stretto. Nei pressi si trova il Misir Carsi (il bazar egiziano), la piccola moschea Rustempasa Cami e il curiosissimo Tunel, una specie di funicolare sotterranea. Una gita in battello sul Bosforo vale senz’altro la pena, soprattutto per ammirare da lontano il profilo dei minareti, le belle case in legno con le fondamenta sull’acqua e il palazzo Dolmabahce.

VIVERE LA CITTA’

Impossibile passare per Istanbul senza attardarsi qualche ora nei suoi vivacissimi bazar. Il Kapali Carsi, l’immenso mercato è aperte dalle 8.30 alle 19.00 e merita sicuramente una visita. Di pomeriggio ci si può rilassare in qualche buon bagno turco (i migliori sono quelli non frequentati dai turisti..), o sedersi ai tavolini dei caffè più caratteristici dove si partecipa al rito del caffè alla turca (prima di berlo, occorre aspettare che la polvere si depositi sul fondo della tazzina) oppure per assaggiare un bicchierino di “raki”, bevanda all’anice che qui si beve prima, durante e dopo i pasti. Istanbul è un città dove i divertimenti non mancano, ma il genere è un po’ diverso da quello cui siamo abituati: si può scegliere più che altro tra i “casinosu” (locali con musica turca) o i luoghi dove si esibiscono le danzatrici del ventre.

MANGIARE

Per quanto riguarda il mangiare in Turchia non si spende mai troppo e a Istanbul si mangia abbastanza bene e generalmente il servizio è rapido e attento. A Sultanahmet ci sono numerosi ristoranti, pizzerie e rosticcerie dove è possibile gustare ogni specialità culinaria turca. Tra le più tipiche da provare sono: gli spiedini “shish kebab” (che si trovano ovunque, anche agli angoli delle strade), il “dolmas” (un intruglio di carne, spezie e riso avvolto in foglie di vite), le mille varianti di “meze” (antipasti) e di “Kofte” (polpette).

MUOVERSI

Girare per Istanbul non è sempre comodo, specialmente se non si è della razza “turista scarrozzato ovunque su pullman come salame”. Esiste una fantomatica metropolitana (una sola linea, Tunel-Karakoy), ma è fatiscente quasi quanto gli affollatissimi autobus. Rimangono i taxi, non sono molto cari ma spesso ai tassisti piace fare la strada più lunga, chissà perché??? Ottimo rimedio è contrattare il prezzo della corsa prima di salire in auto.

CAPPADOCIA

Quando si lascia Istanbul la si rimpiange, ma poi, fuori, nella silenziosa ed arcaica Turchia che si stende verso oriente, si trova qualcosa che ripaga di tutto. La Cappadocia, a qualche centinaia di chilometri di distanza da Istanbul, è un territorio vasto, aspro e misterioso. Di questo immenso altopiano sono assolutamente da visitare le caratteristiche formazioni geologiche a cono, le cui forme bizzarre sono dovute all’erosione del vento, le chiese rupestri di Goreme, le case trogloditiche di Uchisar, il villaggio scolpito nella roccia di Ortahisar, i “pinnacoli” della zona di Zelve, le botteghe dei vasai di Avanos, le città sotterranee di Kaymakli e di Derinkuyn e l’eccezionale canyon di Ihlara. In Cappadocia si può giungere da Istanbul con un auto a noleggio, in aereo o in pullman come ho fatto io.

ANTALYA

Antalya è, come si suol dire, una ridente cittadina che si affaccia sulla costa meridionale della Turchia. E’ uno dei centri di villeggiatura più frequentati per le sue moderne attrezzature alberghiere, gli impianti sportivi, il porto turistico e i numerosi campeggi. Nonostante ciò Antalya conserva ancora la testimonianza storica ed artistica di un grande passato e di una grande civiltà. La porta di Adriano, eretta nel 130 d.C. in onore di una visita alla città dell’imperatore Adriano, è l’emblema di un florido passato che, come per Istanbul e il resto della Turchia, è ormai troppo lontano. Konyaalti, dai ciottoli levigatissimi, è la spiaggia di Antalya e si estende per chilometri a ovest della città. Qui è possibile rilassarsi al sole e buttarsi nelle tiepide acque del mar mediterraneo. Se invece volete fare un giro in barca o un bella vacanza marinara, nel porto turistico di Antalya si possono noleggiare barche a vela o a motore, con o senza equipaggio.

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